Una vita normale

Mi chiamo Valentina, ho 32 anni e nella vita sono molte cose… Sono figlia, sorella, compagna, amica, educatrice, cittadina, appassionata di sport (quello che posso guardare, perché nel praticarlo sono una schiappa), instancabile telespettatrice di San-remo, divoratrice di serie TV, amante del cinema e della birra.

La mia è una vita normale, in tutte le accezioni positive e negative di questo termine… A questa parola ho sempre preferito altri termini, come “usuale”, “consueto”, “comune”… E’ proprio sulla definizione di “comune” che mi chino, vedendone i molti significati. “Comune” è “collettivo”, “comunitario” e forse proprio per questo i nuclei nei quali abitiamo si chiamano così: Comuni. E’ per il mio Comune, per la mia collettività che mi candido, mettendo a servizio tutto il mio im-pegno di persona ordinaria, con ordinarie passioni e con ordinari problemi, per rendere il pen-siero di Comune, un pensiero di luogo, non solo fisico, ma di vita, nel quale condividere insie-me la nostra normalità e il nostro desiderio di vivere al meglio, insieme, una vita normale.

Potrei dire molte cose, riempire le pagine con filippiche appassionate su quanto il mio percor-so di vita e le mie scelte mi abbiano portata fino a qui; su quanto il mio lavoro sia per me prima che una professione, un dono prezioso che è di esempio e di mappa nel districarmi nella mia quotidianità e nel sentire vicino “l’Altro”; su quanto il mio amore per Vernate sia pregnante e presente in quello che faccio e in come vivo.

Potrei, ma non sono qui, oggi, per parlare di me, ma per parlare di noi e di quello che insieme possiamo fare ed essere. Sono qui per Vernate.

Valentina Karakoç